Classificazione, etichettatura e imballaggio: quelli che, a un occhio inesperto, potrebbero apparire come semplici dettagli quando si parla di sostanze e miscele chimiche sono in realtà elementi d’importanza fondamentale ai fini della tutela dell’ambiente e della salute delle persone.
Proprio per questo, in Europa, sono disciplinate da un apposito sistema, il Regolamento CLP, sigla che significa “Classification, Labelling e Packaging”. Introdotto nel 2008, viene periodicamente aggiornato allo scopo di allinearsi al Sistema Globale Armonizzato delle Nazioni Unite (GHS), che include criteri omogenei finalizzati a una corretta classificazione di sostanze e miscele.
L’ultimo aggiornamento è contenuto nel Regolamento (UE) 2024/2865: entrato in vigore a dicembre, si applicherà con tempistiche differenziate a partire dal primo luglio del 2026.
Fra le principali modifiche introdotte figurano nuove regole per la classificazione delle sostanze con più costituenti (MOCS), l’accelerazione della classificazione armonizzata, con prioritizzazione delle nuove classi di pericolo e proposte di classificazione armonizzata per gruppi di sostanze; l’aggiornamento dei requisiti di etichettatura, con l’introduzione della etichetta digitale. È stato inoltre fissato un termine di 6 mesi per aggiornare le etichette in caso di nuova classificazione o informazioni supplementari; sono stati infine introdotti obblighi di notifica delle divergenze tra la propria classificazione e quella, più severa, dell’inventario C&L di ECHA.
I cosmetici, come ad esempio i deodoranti spray o le lacche per capelli in bomboletta, seguono regole diverse: il regolamento CLP che di solito si usa per le sostanze chimiche, non copre infatti questi tipi di prodotto.
Per quel che riguarda invece, nello specifico, le bombolette aerosol, la direttiva 75/324/CEE impone l’obbligo di riportare sull’etichetta di ogni bomboletta spray informazioni importanti in modo chiaro, ossia in caratteri visibili, leggibili e indelebili.
Fra queste informazioni rientra, ad esempio, l’indicazione di pericolo H229, ("Recipiente sotto pressione: può scoppiare se riscaldato"). Se il generatore aerosol è accompagnato da istruzioni d’uso separate, queste devono recare tali precauzioni d’impiego supplementari.
Appare evidente che l’aggiornamento delle disposizioni legate al regolamento CLP comporta significative ripercussioni per le aziende. Sono almeno tre, infatti, gli step che possono trovarsi a intraprendere: dalla revisione della classificazione dei propri prodotti, all’aggiornamento delle etichette. Non secondaria è, infine, la formazione del personale su norme e procedure di sicurezza.
Come evidenziato, tuttavia, si tratta di
passaggi fondamentali in quanto le nuove etichette, più chiare e complete, hanno lo scopo di aiutare i consumatori a comprendere meglio i pericoli associati all'uso degli aerosol, e a utilizzarli in modo sicuro.